Il co-sleeping, detto anche sleep-sharing, è l’unione di due parole, co (insieme) e sleep (dormire), ed è una tendenza che negli ultimi anni si è molto rafforzata, venendo praticata da moltissime famiglie. Ma cosa è esattamente? Il co-sleeping è la condivisione del letto di famiglia con il proprio figlio, piuttosto che dormire separati.
Rivalutazione del co-sleeping negli anni. Se prima questa pratica, era giudicata come un segno di debolezza della madre, adesso il dormire insieme ha subito un cambio di parere abissale. Non bisogna infatti sottovalutare il bisogno del bambino del contatto e della protezione della propria mamma, soprattutto nei primi mesi di vita. É stato inoltre sostenuto che i neonati che dormono vicino ai genitori dormono meglio e sono più felici e tranquilli.
Uno studio afferma che il co-sleeping ha una grande importanza anche sullo sviluppo e sulla crescita del bambino. Infatti, è stato affermato che, più sarà concessa al piccolo la libertà di decidere se dormire con i genitori quando lo desidera, più sarà autonomo e in grado di stare solo.
Perché il co-sleeping è diventata una tendenza molto consolidata?
Da un sondaggio è apparso che il 54% dei genitori, a causa del lavoro e dei tanti altri impegni giornalieri, non passa tempo a sufficienza con i figli. Motivo per cui, il co-sleeping è considerato un rimedio eccellente per recuperare il tempo passato lontano durante la giornata.
Quali sono i benefici del letto di famiglia? Ci sono lati negativi?
Parliamo per prima cosa dei benefici, elencandone i due più importanti.
- La serenità dei figli: secondo uno studio, i bambini che dormono con i genitori saranno più propensi ad essere di buon umore.
- Migliora la qualità del sonno sia del bambino che dei genitori.
Il primo lato negativo invece del co-sleeping è la riduzione quasi totale della privacy dei genitori. Problema facilmente risolvibile, poiché basta trovare un luogo o un orario alternativo per ritrovare l’intimità di coppia. Un altro lato negativo, il più importante in realtà, è il rischio della SIDS, cioè la sindrome di morte in culla. Questa sindrome terribile, è legata a difficoltà respiratorie, ed è per questo che i medici trovano pericoloso dormire nello stesso letto.
Se si hanno delle paure o ci si sente a disagio a dormire con il proprio bambino, ma non si vuole rinunciare ad averlo nella stessa stanza, può stare tranquillo, poiché è stata trovata una soluzione davvero eccezionale. Sono diverse infatti le aziende che hanno studiato ed elaborato diverse valide alternative per i genitori che vogliono dormire con il proprio figlio.
Praticare il co-sleeping in tutta sicurezza è quindi possibile!